Cos’è la Disgrafia

Il termine disgrafia si riferisce ad una scrittura che si presenta eccessivamente lenta e faticosa, oppure impulsiva e poco controllata, maldestra e/o difficilmente leggibile, spesso spazialmente poco ordinata, con un livello grafo-motorio generale che non corrisponde né all’età, né alla classe di frequenza dello studente.

si tratta di un disturbo specifico di apprendimento che riguarda ogni bambino o adulto che presenta una scrittura carente dal punto di vista qualitativo.

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Scrittura disgrafica di bambina di 10 anni

La disgrafia si può presentare con le carenze tipiche di difficoltà di organizzazione del tratto scritto e non comporta necessariamente che ci sia alcun deficit neurologico o intellettivo che giustifichi tale problematica.

La disgrafia riguarda quindi esclusivamente il gesto grafico e comporta un’incapacità parziale nell’esecuzione della scrittura a mano, ma non va confusa con la disortografia.

La disgrafia riguarda gli aspetti propriamente motori della scrittura a mano che si riflettono in mancanza di ritmo, in lentezza eccessiva o in impulsività motoria, in scarsa leggibilità e in disarmonia spaziale, mentre la disortografia è relativa alle difficoltà di tipo linguistico, a livello ortografico, semantico e lessicale.

La dislessia si riferisce invece ad una difficoltà specifica nella decodifica dei grafemi in fase di apprendimento della lettura, senza deficit intellettivo o neurologico. Essa si manifesta, ad esempio, con scambio di suoni simili, incapacità di percepire le lettere doppie e tendenza a confondere lettere affini. Inevitabilmente, questa difficoltà nel riconoscimento della giusta sequenza dei suoi e dei grafemi si riversa poi direttamente anche sulla scrittura.

Normalmente si tende con facilità a confondere questi diversi tipi di disturbo dell’apprendimento, in quanto spesso la disgrafia non si presenta semplice, bensì complessa, cioè associata a problemi di ortografia e/o di dislessia.
In ogni caso, che si tratti di disgrafia pura o di forme congiunte, è essenziale prestare particolare attenzione e riconoscere situazioni di svantaggio fin dal loro emergere, al fine di programmare itinerari educativi individualizzati per il recupero delle abilità deficitarie, usufruendo di tutte le risorse di consulenza specialistica presenti nel territorio.